La “Notte dei musei”: è la notte dei musei?


Stasera ci sarà la “Notte dei Musei”, che si potranno visitare con comodo, magari dopo una pizza e un cinema.
Personalmente non ho mai condiviso un’iniziativa del genere, ma ne comprendo bene la logica, la solita logica del creare “l’evento”, del poter far dire a chi partecipa ”io c’ero”, del “famolo strano”.
I musei andrebbero frequentati di giorno e tutti i giorni, ma ciò non accade o accade in misura insufficiente per motivi evidenti: la mancanza di una politica culturale seria e non fatta per spot (così ne parlano i telegiornali!), una politica che badi alla buona, sana gestione quotidiana, sistemica dei beni culturali, che invece vengono lasciati senza risorse e senza progetti (tutta la mia solidarietà ai lavoratori del Colosseo e degli altri siti di interesse culturale, pochi, pagati male e spesso in ritardo. In prospettiva, continuando a tagliare fondi e personale, tra pochi anni ci troveremo nell’impossibilità di aprire biblioteche, di tenere aperti normalmente scavi e musei e, soprattutto, di presidiare con efficacia il territorio e il paesaggio, la nostra unica e forse ultima ricchezza, che rende l’Italia il paese straordinario che è).
Dunque, bando alle visite notturne che fanno tanto “figo” e che si risolvono in uno spreco di risorse già di per sé esigue. Concentriamo i nostri sforzi nel ripristino di una diurna normalità e di una piena funzionalità delle Soprintendenze. Facciamo in modo di educare quotidianamente all’arte (già, perché mentre apriamo i musei di notte, abbiamo ridotto al lumicino la presenza della storia dell’arte nelle scuole), al rispetto dei valori ambientali, urbanistici e culturali. Così facendo, non ci sarà bisogno di bizzarrie scopiazzate da altre esperienze radicalmente diverse dalla nostra e si potrà sperare che a visitare musei, gallerie e scavi ci si vada di frequente e di giorno.

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